Prima di morire, un piantatore scelse la sua schiava più forte per le sue tre figlie, per creare una nuova stirpe

Prima della sua morte, Augustus Thornwood, un proprietario terriero ossessionato dal prestigio e dalla ricchezza, prese una decisione sconcertante che avrebbe segnato per sempre il destino della sua piantagione in Georgia. Sul letto di morte, ordinò che Solomon, il suo schiavo più forte e intelligente, concepisse dei figli con ciascuna delle sue tre figlie: Eleanor, Catherine e Josephine. Il suo obiettivo era creare una nuova stirpe che unisse lo status sociale della sua famiglia alla straordinaria vigoria fisica di Solomon.
Augustus considerava Solomon una proprietà di inestimabile valore, capace di domare cavalli che nessun altro poteva avvicinare. Convocate al capezzale del padre morente, le tre sorelle reagirono in modo diverso: Eleanor, la maggiore, accolse la notizia con gelida razionalità; Catherine con rabbia e sdegno; la giovane Josephine con profonda confusione. Solomon, pur mantenendo un’espressione impassibile, comprese di essere stato condannato a una nuova forma di prigionia che lo avrebbe legato per sempre alla discendenza dei Thornwood.
Dopo il funerale di Augustus, la gestione della proprietà passò a Eleanor. Lei vedeva l’accordo come una transazione d’affari necessaria per garantire l’eredità. Trasferì Solomon in una stanza della villa principale, elevando il suo status ma rendendolo al contempo un bersaglio di risentimento sia per i bianchi che per gli altri schiavi. Catherine, al contrario, rifiutò categoricamente di sottomettersi e propose a Solomon di fuggire insieme verso il Nord, a Filadelfia, sfruttando i suoi contatti con gli abolizionisti. Josephine, invece, cercò conforto nella preghiera, sperando di poter tornare a studiare a Charleston e rimandare l’esecuzione del decreto paterno.
Solomon si ritrovò a navigare tra le diverse agende delle sorelle. Durante gli incontri notturni con Eleanor, ascoltava i suoi piani per risollevare le finanze della piantagione, poiché il patrimonio era minacciato dai debiti. Intanto, in segreto, pianificava la propria mossa. La tensione esplose quando Eleanor scoprì il piano di fuga di Catherine grazie alla segnalazione dell’avvocato Whitaker. Durante un drammatico confronto notturno mentre infuriava un temporale, Eleanor decise di mandare Catherine in esilio forzato presso una zia a Savannah, sotto stretta sorveglianza.
La situazione finanziaria precipitò quando la banca richiamò un prestito di ottomila dollari. Per salvare la proprietà, Eleanor iniziò a considerare l’idea di dare Josephine in sposa al figlio di un vicino facoltoso, i Wilks, sacrificando il futuro della sorella minore per saldare i debiti. Allo stesso tempo, premeva affinché Solomon collaborasse per garantire la sua parte di eredità tramite una gravidanza immediata.
Consapevole che ogni sorella lo vedeva solo come un mezzo per i propri fini — chi per la libertà, chi per l’eredità o la protezione — Solomon iniziò a tessere una propria tela di inganni. Fornì a Eleanor informazioni parziali e manipolate sui contatti abolizionisti di Catherine, guadagnando la sua fiducia ma proteggendo i suoi reali obiettivi. Mentre la piantagione Thornwood vacillava sull’orlo del collasso finanziario e morale, Solomon comprese che l’eredità di Augustus non avrebbe portato alla stirpe superiore sognata dal vecchio proprietario, ma a una serie di eventi che avrebbero distrutto tutto ciò che era stato costruito sul dolore altrui. Egli smise di essere un semplice spettatore del destino altrui e iniziò a forgiare la propria strada verso una libertà reale, lontano dai giochi di potere delle tre sorelle.