🛑SUPERBONUS: LA NUOVA SCOPERTA DELLA GDF FA TREMARE CONTE E I GRILLINI

Lamezia Terme – C’è un’Italia che si sveglia ogni mattina all’alba, timbra il cartellino, paga le tasse fino all’ultimo centesimo e spera in un futuro migliore per i propri figli. E poi c’è un’altra Italia, quella dell’ombra, dei timbri falsi e delle strette di mano compiacenti, che vede nello Stato non una comunità a cui contribuire, ma una vacca grassa da mungere fino allo sfinimento. È proprio da questa seconda Italia, quella dei “furbetti” senza scrupoli, che arriva l’ennesima storia di ordinaria follia legata al Superbonus 110%, la misura che doveva rilanciare l’economia verde e che invece, troppo spesso, si è trasformata in un bancomat a cielo aperto per truffatori professionisti.
La vicenda che arriva da Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, è un pugno nello stomaco per ogni contribuente onesto. Non è solo una questione di soldi, è una questione di fiducia tradita, di un patto sociale stracciato in nome del profitto facile. E mentre i dettagli dell’inchiesta della Guardia di Finanza emergono in tutta la loro crudezza, una domanda risuona prepotente nelle case degli italiani: com’è stato possibile permettere tutto questo?
Il Trio del Male: Un Piano “Perfetto”
Al centro di questo nuovo scandalo ci sono tre figure che, sulla carta, dovrebbero rappresentare garanzia e professionalità : Agostino Ruberto, imprenditore e rappresentante legale di un’impresa edile; Francesco Costanzo, direttore dei lavori; e Salvatore Lucchino, amministratore di condominio. Tre nomi che fino a ieri erano sconosciuti ai più, ma che oggi diventano il simbolo di un sistema malato.
Il meccanismo messo in piedi dal trio era di una semplicità disarmante quanto criminale. Hanno individuato un condominio a Lamezia Terme, perfetto per rientrare nei parametri del Superbonus 110%. Hanno prodotto tonnellate di documenti, asseverazioni, progetti di efficientamento energetico e piani di miglioramento strutturale. Sulla carta, tutto era ineccepibile: un progetto virtuoso per rendere l’edificio più sicuro e sostenibile.
Ma la realtà era ben diversa. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, quei lavori, certificati e garantiti, non sono mai stati portati a termine come previsto. Alcune voci di corridoio, riportate da fonti locali, suggeriscono addirittura che in certi frangenti il cantiere fosse poco più di una messinscena. Eppure, la macchina burocratica ha funzionato alla perfezione per i truffatori: sono riusciti a ottenere l’intero importo previsto dal Superbonus sotto forma di credito d’imposta.
Non stiamo parlando di spiccioli, né di un piccolo anticipo. Il trio è riuscito a incamerare il 110% del valore dell’opera fittizia. Il bottino? Oltre 1 milione di euro in crediti d’imposta completamente inesistenti, maturati su lavori fantasma. Un milione di euro che appartiene alla collettività , sottratto alle scuole, agli ospedali, ai trasporti pubblici, per finire nelle tasche di chi ha saputo giocare meglio con le carte bollate.
La Voragine nei Conti Pubblici: Oltre 10 Miliardi di Frodi
Se il caso di Lamezia Terme fa rabbia, il contesto generale fa paura. Ruberto, Costanzo e Lucchino non sono geni del male isolati; sono, purtroppo, figli di un sistema che ha permesso loro di agire indisturbati. Le stime attuali parlano di oltre 10 miliardi di euro di crediti d’imposta erogati senza alcuna reale giustificazione in tutta Italia.
Dieci miliardi. Una cifra che fa tremare i polsi. Per dare un’idea della magnitudo, è una somma che avrebbe potuto rivoluzionare la sanità pubblica italiana, assumendo migliaia di medici e infermieri, o abbattere drasticamente il cuneo fiscale per milioni di lavoratori. Invece, questi soldi sono spariti nel nulla, inghiottiti da un meccanismo nato con intenzioni nobili ma scritto con una superficialità colpevole.
Le maglie dei controlli erano troppo larghe. La fretta della politica di dare un segnale forte post-pandemia ha creato delle autostrade per l’illegalità . E qui il discorso si sposta inevitabilmente sulle responsabilità politiche.
Il “Padre” del Superbonus sotto Accusa

Non si può raccontare questa storia senza citare Giuseppe Conte, l’ex Presidente del Consiglio e leader del Movimento 5 Stelle, che del Superbonus 110% è stato il principale promotore e difensore. La misura era il fiore all’occhiello della sua politica economica, venduta come la panacea per il settore edilizio. Ma oggi, di fronte a truffe come quella di Lamezia Terme, il silenzio di chi ha ideato questo sistema diventa assordante.
Le critiche non arrivano solo dall’opposizione, ma anche dai vertici dell’attuale governo. Il vicepremier Antonio Tajani è stato lapidario: il Superbonus ha drenato risorse vitali per il Paese. I dati sono impietosi: solo per il 2025, lo Stato dovrà coprire un “buco” di 40 miliardi di euro legato alle spese di questo meccanismo. Una zavorra che peserà sulle spalle delle future generazioni, costringendo il governo a fare i salti mortali per far quadrare il bilancio senza tagliare servizi essenziali.
Lo Spreco e l’Assurdo: Finestre Nuove in Discarica
Oltre alla truffa criminale, c’è l’aspetto dello spreco morale che indigna ancora di più. Le cronache sono piene di racconti surreali, come quello citato nel video-denuncia di un signore di Ostia. Nel suo palazzo, condomini che avevano appena installato finestre nuove, moderne e con doppi vetri (pagate di tasca propria sei mesi prima), hanno deciso di smantellare tutto e rifare il lavoro da capo.
Il motivo? “Tanto è gratis, paga lo Stato”. Finestre perfette mandate in discarica o rivendute sottobanco, caldaie funzionanti sostituite senza motivo, preventivi gonfiati fino al triplo del valore di mercato. Si è innescata una corsa all’oro dove il senso civico è stato calpestato dalla possibilità di “fregare” il sistema. Professionisti senza scrupoli e imprese fantasma hanno trovato terreno fertile nella complicità di cittadini che, pur di avere il lavoro gratis, hanno chiuso non uno, ma entrambi gli occhi.
Un Tradimento che Pesa su Tutti
La Guardia di Finanza ha sequestrato i crediti falsi del trio di Lamezia, bloccando la monetizzazione del reato. La giustizia farà il suo corso, i processi si celebreranno e, forse, arriveranno delle condanne. Ma il danno, quello vero, è ormai fatto.
Ogni euro recuperato dalla Guardia di Finanza è una vittoria, certo, ma non cancella la ferita inferta alla fiducia degli italiani. Quando lo Stato tende la mano per aiutare i cittadini a ristrutturare le proprie case e quella mano viene morsa con tanta avidità , a rimetterci non è un’entità astratta. A rimetterci siamo noi.
Questi scandali non sono semplici fatti di cronaca nera. Sono la fotografia impietosa di un Paese stanco, dove l’opportunità si trasforma in opportunismo e dove il bene comune è l’ultima delle preoccupazioni. Agostino Ruberto, Francesco Costanzo e Salvatore Lucchino sono oggi i volti di questo tradimento, ma dietro di loro c’è una lista di indagati che si allunga giorno dopo giorno.
Non Dimenticare per Non Ripetere
La rabbia che monta leggendo queste notizie è giusta, è sacrosanta. Ma non deve trasformarsi in rassegnazione. È fondamentale tenere accesi i riflettori su queste vicende. L’oblio è il miglior alleato dei truffatori e dei politici che non vogliono ammettere i propri errori.
Dobbiamo pretendere che ogni centesimo venga tracciato, che i colpevoli paghino fino in fondo e che chi ha scritto leggi colabrodo si assuma la responsabilità politica del disastro. La memoria è l’unico anticorpo che abbiamo per evitare che, in futuro, un altro “Superbonus” si trasformi nell’ennesima occasione perduta per l’Italia e nell’ennesima miniera d’oro per i ladri di futuro.
Le indagini continuano, e la sensazione è che il vaso di Pandora sia appena stato scoperchiato. Quello che troveremo sul fondo potrebbe essere ancora più spaventoso.