CAOS A WESTMINSTER: Keir Starmer Cacciato dal Parlamento! Il Premier Perde il Controllo Contro Farage e il Governo Trema
LONDRA – In oltre trecento anni di storia democratica britannica, le mura di Westminster hanno visto guerre, crisi economiche e dibattiti feroci. Ma non hanno mai visto nulla di simile a quanto accaduto sabato scorso. In soli tre minuti, la carriera politica di Keir Starmer, Primo Ministro del Regno Unito, sembra essersi sgretolata in diretta televisiva mondiale.
Quello che doveva essere un consueto appuntamento con il Prime Minister’s Questions si è trasformato in un dramma politico senza precedenti quando lo Speaker della Camera, Sir Lindsay Hoyle, ha invocato l’ordine permanente 43, ordinando alla sicurezza di scortare il leader del governo fuori dall’aula. Un’immagine potente e devastante: il Primo Ministro britannico allontanato come un disturbatore qualsiasi, mentre il suo principale avversario politico, Nigel Farage, osservava la scena con una calma glaciale.
La Scintilla: Sette Parole e un Dossier Segreto
Tutto è iniziato alle 12:15. La Camera dei Comuni era gremita. Nigel Farage, leader di Reform UK, ha preso la parola. Nessuna urla, nessuna retorica incendiaria. Farage si è presentato armato di dati: file trapelati che, secondo lui, provano il fallimento totale delle politiche migratorie di Starmer.
“Signor Speaker,” ha esordito Farage con tono chirurgico, “il Primo Ministro ha giurato di fermare gli sbarchi. Invece, solo quest’anno abbiamo visto 45.000 attraversamenti illegali, voli di deportazione cancellati e hotel che costano ai contribuenti 8 milioni di sterline al giorno”. Ma il colpo di grazia è arrivato subito dopo: l’accusa di colloqui segreti con Bruxelles per rientrare nei programmi migratori dell’UE. “Quando ammetterà il Primo Ministro che le sue politiche hanno fallito?”
Il Crollo Nervoso del Premier
È stato in quel momento che l’impensabile è accaduto. Invece di rispondere nel merito o attendere la parola dallo Speaker, Starmer è scattato in piedi. Visibilmente furioso, con il viso rosso e la voce tremante, ha puntato l’indice contro Farage.
“Come osi! Come osi predicare la compassione quando tutto ciò che fai è diffondere odio e divisione!” ha urlato il Premier, rompendo ogni protocollo. La camera è rimasta impietrita. Veterani della politica non credevano ai loro occhi: non era rabbia politica, era un crollo personale.
Nonostante i richiami all’ordine di Lindsay Hoyle (“Il Primo Ministro riprenda il suo posto!”), Starmer ha continuato ad avanzare, gesticolando selvaggiamente e accusando Farage di essere una “vergogna per questa Camera”.
L’Espulsione Storica
Di fronte al rifiuto del Primo Ministro di obbedire all’ordine di sedersi, lo Speaker Hoyle non ha avuto scelta. Ha invocato i suoi poteri assoluti per mantenere l’ordine. “Sicurezza, scortate il Primo Ministro fuori dall’aula”.
Il silenzio che è sceso su Westminster è stato rotto solo dagli scatti frenetici delle macchine fotografiche. Due agenti si sono avvicinati a Starmer. Il Premier si è guardato intorno cercando sostegno, ma i suoi stessi deputati laburisti sedevano immobili, evitando il suo sguardo. Sconfitto, con le spalle curve, l’uomo più potente della Gran Bretagna è stato accompagnato all’uscita, passo dopo passo, mentre la sua autorità evaporava.
Le Conseguenze: Un Terremoto Politico
L’impatto è stato immediato e devastante. Il video dell’espulsione ha superato i 50 milioni di visualizzazioni in 24 ore. L’hashtag #PMThrownOut (Premier Cacciato Fuori) è andato in tendenza mondiale. Ma sono i numeri politici a descrivere la vera catastrofe per il Labour.
I sondaggi condotti nelle ore successive mostrano un crollo vertiginoso: il gradimento di Starmer è sceso di 15 punti. Il Partito Laburista è sprofondato al 28%, il minimo dal 2019, mentre Reform UK è balzato al 23%, minacciando di diventare la principale opposizione. Ancora più scioccante, per la prima volta nella storia, Nigel Farage è il secondo candidato preferito come Primo Ministro, superando lo stesso Starmer.
La Reazione di Farage e il Silenzio di Starmer
Mentre Starmer spariva dai radar, chiudendosi in un silenzio che molti analisti definiscono “mortale”, Farage ha tenuto una conferenza stampa trionfale fuori dal Parlamento. “Quello che abbiamo visto oggi non è stata solo una perdita di pazienza,” ha dichiarato, “è stata una perdita di autorità. La Gran Bretagna merita leadership, non capricci”.
Il contrasto visivo – Farage calmo e composto contro uno Starmer fuori controllo – è diventato l’arma più potente per Reform UK. I media internazionali, dalla CNN ad Al Jazeera, parlano di “terremoto politico” e di “instabilità britannica”.
Cosa Succederà Adesso?
La situazione a Downing Street è critica. Si parla di riunioni di emergenza e di possibili successori come Wes Streeting o David Lammy. Anche i Conservatori, guidati da Rishi Sunak, hanno fiutato il sangue e chiedono un voto di sfiducia immediato: “Un Primo Ministro che non sa controllare se stesso non può controllare il Paese”.
La domanda che tutti si pongono ora non è se Starmer riuscirà a recuperare, ma se sopravviverà politicamente alla settimana. L’incidente ha scoperchiato una pentola a pressione: la fiducia nel sistema è ai minimi storici (solo il 23% dei britannici si fida ancora della politica) e la richiesta di un cambiamento radicale è sempre più forte.
Siamo di fronte alla fine di un governo o alla fine di un intero ordine politico? Mentre le lettere di sfiducia iniziano ad accumularsi sulla scrivania del comitato laburista, una cosa è certa: la politica britannica non sarà mai più la stessa. In tre minuti, il mondo è cambiato, e le conseguenze di quel sabato pomeriggio a Westminster stanno solo iniziando a dispiegarsi.
