EUROPA DI URSULA VON DER LEYEN ANNIENTATA DA RIZZO E VANNACCI

ROMA – Quella che doveva essere una normale discussione politica si è trasformata in un atto di accusa senza precedenti contro il cuore stesso dell’Unione Europea. In un confronto che ha fatto tremare i palazzi di vetro di Bruxelles, il Generale Roberto Vannacci e il leader politico Marco Rizzo hanno scoperchiato il vaso di Pandora, rivelando quello che definiscono il vero volto dell’UE: non una “madre” accogliente, ma una “matrigna” burocratica che governa tramite la paura e l’inganno.
Le “Matrigne” Senza Voto: Chi Decide Davvero? Il primo affondo, durissimo, è diretto alla legittimità democratica di chi ci governa. Rizzo e Vannacci hanno messo il dito nella piaga più dolorosa: chi ha eletto Ursula von der Leyen? Chi ha votato per Christine Lagarde? La risposta gela lo studio: nessuno. La Presidente della Commissione è lì grazie a giochi di palazzo (e, ricorda Rizzo, con il voto decisivo del Movimento 5 Stelle, definito “salvagente dell’élite”), mentre la Lagarde decide sui mutui e i risparmi degli italiani senza aver mai chiesto il consenso al popolo. Sono figure che agiscono con freddezza burocratica, imponendo sacrifici e direttive “green” che sanno di macelleria sociale, distanti anni luce dai bisogni reali delle famiglie che faticano ad arrivare a fine mese.

La Fabbrica della Paura: Dal Virus al Kit di Sopravvivenza Ma è sulla gestione psicologica delle masse che l’analisi si fa inquietante. Secondo i due protagonisti, l’élite europea mantiene il potere spostando costantemente l’attenzione da un’emergenza all’altra. Abbiamo vissuto il terrore della pandemia, poi l’ansia climatica, e ora siamo precipitati nell’incubo della guerra nucleare. Il simbolo di questa strategia? Il grottesco “kit di sopravvivenza” consigliato ai cittadini: torcia, coltellino, radio a batterie. Un’immagine che sembra uscita da un film distopico, ma che serve a uno scopo preciso: mantenere la popolazione in uno stato di precarietà e dipendenza costante. “Ogni nuova emergenza è un pretesto per limitare la libertà”, avvertono. Il messaggio è chiaro: vogliono cittadini spaventati, docili, pronti ad accettare qualsiasi imposizione pur di sentirsi “al sicuro”.
L’Inganno dell’Esercito Europeo e i Nostri Figli al Fronte Il punto di non ritorno, però, riguarda la guerra. Vannacci, con la competenza tecnica che gli è propria, ha smontato la retorica della “difesa comune”. Dietro termini rassicuranti come “forza di interposizione” si nasconde, secondo il Generale, la volontà di creare un Esercito Europeo che risponda solo a Bruxelles, scavalcando la sovranità degli Stati membri. L’avvertimento è da brividi: se questo esercito esistesse già oggi, i nostri figli sarebbero probabilmente già schierati in Ucraina, a morire per una guerra che il 94% degli italiani ripudia. Mentre Macron (che in patria ha consensi ai minimi storici) gioca alla guerra, l’Italia rischierebbe di essere trascinata in un conflitto devastante contro la Russia, un “nemico” dipinto come tale solo per giustificare spese militari folli e accentramento di potere.

Alto contro Basso: La Nuova Lotta di Classe Il confronto ha sancito definitivamente la fine della vecchia dicotomia Destra/Sinistra. Per Rizzo e Vannacci, quella è solo polvere negli occhi. La vera trincea oggi è verticale: l’Alto contro il Basso. Dall’alto, l’élite di Davos e Bruxelles impone auto elettriche che nessuno può permettersi e case green che ci costeranno un patrimonio, trasferendo ricchezza dai poveri ai ricchi. Dal basso, il popolo subisce, impoverito e inascoltato. Il gesto di Rizzo, quel “non prendeteci in giro” fatto con le mani, è diventato il simbolo virale di questa ribellione.
Conclusione: Svegliarsi o Soccombere L’intervento di Vannacci e Rizzo non è stato solo un’analisi politica, ma un allarme antincendio. Hanno dimostrato che l’edificio europeo, che credevamo solido, è in realtà una facciata che nasconde meccanismi di controllo e impoverimento. La “sovranità” non è una parola vuota, ma l’unico scudo rimasto contro decisioni prese da burocrati che non conoscono la realtà dell’Italia. La domanda che lasciano sospesa è inquietante: continueremo a credere alla narrazione ufficiale, o avremo il coraggio di guardare in faccia la realtà e riprenderci il nostro futuro? La sveglia è suonata, e ignorarla potrebbe costarci molto caro.